lunedì 26 ottobre 2009

Piero, l`eroe che sacrifica tutto per amore e democrazia


In un Italia orwelliana eteordiretta dalla tv del grande satrapo Silvio Berlusconi, in cui gli eroi sono i protagonisti di X factor, dell`Isola dei Famosi, del Grande Fratello.
In un Italia in cui i giornali dell`opposizione cercano disperatamente, attraverso inchieste d`autore, di liberare le menti delle persone ottenebrate dalla propaganda televisiva del satrapo.
In un`Italia in cui le persone sono schiave di beceri istinti razzisti e sessisti, e non capiscono piu` l`azione salvifica dell`odio di classe, e` apparso un nuovo eroe: Piero Marazzo.
Come un vero eroe Marazzo ha sacrificato la sua famiglia, i suoi interessi personali,la sua carriera pur di donare amore a dei trans; persone ai margini della societa`che ha fatto sentire amate e piene di dignita`.
Lui non ha fatto come quel satrapo mafioso che ha trattato delle donne come degli oggetti.
Certo essendo di sinistra, lui avrebbe valorizzato il corpo e l`anima di eventuali prostitute o veline, le avrebbe fatte sentire persone, non oggetti.
Ma questo e` in grado di farlo chiunque appartiene alla sinistra ma, Marazzo non e` l`uomo medio della sinistra, lui e` un eroe.
Cosi` ha deciso di dare un segnale forte, ha scelto i trans per far capire quanto sia assurda e sorpassata la separazione tra uomo e donna, quanto sia assurdo sostenere che la donna e` creata per l`uomo e viceversa.
La separazione di genere, e` solo una prigione in cui le convenzioni dei bigotti, vogliono tenere le anime libere e democratiche.
Da questa vicenda emerge chiaramente che Marazzo e` un eroe “sociale” e politico.
Piero poteva dimettersi ma, in questo modo avrebbe costretto i contribuenti del Lazio, in un momento di crisi, a pagare per nuove elezioni che le truppe del satrapo avrebbero vinto.
Essendo un eroe consapevole Marazzo ha deciso di scongiurare il pericolo, nonostante sapesse che questo gli avrebbe provocato gli attacchi assassini dei sicari del dittatore.
Cosi` l`eroe democratico ha deciso di salvare la sua amata regione dal rischio del fascismo, garantendo alla compagine libera democratica e civile di organizzare le sue forze per la battaglia di Marzo.

Neoconservatore

lunedì 12 ottobre 2009

Il Messia degli antiamericani



Due settimane fa Obama si presento` a Copenaghen, allo scopo di far vincere Chicago nella gara per l`assegnazione delle Olimpiadi 2016.Obama, al suo arrivo, oscuro` tutti gli altri capi di stato e dirigenti del Cio. Tutti, fotografi, giornalisti di tv e carta stampata, gente normale, concentrarono la loro attenzione sull` uomo della speranza con un`accoglienza ed un calore che si riservano di solito agli eroi. Nel momento in cui si e` pero` deciso a chi assegnare l`Olimpiade, l`americana Chicago e` stata subito eliminata.
Venerdi` scorso, a sorpresa, il comitato norvegese che assegna il premio Nobel per la pace ha attribuito il riconoscimento ad Obama.
Questi due episodi sono, dal mio punto di vista, l`emblema della presidenza Obama, un presidente accolto ovunque da folle oceaniche, incensato da media, e politici locali.
La differenza rispetto all`"accoglienza" che riceveva Bush jr e` notevole; con lui l`America sembra davvero amata ovunque.
C`e` un solo problema:come a Copenaghen, quando si tratta di ottenere qualcosa di concreto per l`America, per il suo paese, Obama torna a casa sempre a mani vuote.
Ha fatto aperture, senza condizionamenti, a tutte le dittature del mondo da Cuba alla Corea del Nord, dall`Iran al Venezuela senza ottenere nulla in cambio tranne pacche sulle spalle e promesse di considerazione futura.
Ha lasciato Rep.Ceca e Polonia all`influenza russa con lo scopo, apparente, di ottenere l`appoggio russo contro l`Iran, e Mosca gli ha fondamentalmente detto:"bravo continua cosi` che forse ti aiutiamo".
Ha rinnegato il ruolo secolare dell`America nel mondo come faro di liberta` e democrazia, s`e` inventato un`islam che non c`e` pur d`incensare il mondo islamico, ha praticamente abbandonato l`Iraq e non ha ottenuto nulla, assolutamente nulla per l`America tranne i complimenti, ovviamente.
L`ultima proposta geniale della sua amministrazione e `quella di trattare con i talebani presentandoli come diversi da Al Queda quando, chiunque sappia un briciolo d`inglese o voglia usare un vocabolario, trova facilmente decine d`interviste ai leader talebani che orgogliosamente rivendicano la loro commistione con Al Queda.
Chiunque segui`le vicende del 2001 sa bene che Al Queda riusci` ad organizzare l`attentato in America proprio grazie al fatto che, anche per l`inettitudine di Clinton, l`Afghanistan era diventato il porto franco di Al Queda. Inoltre e` risaputo anche che Bush prima di dichiarare guerra all`Afghanistan chiese al governo talebano la consegna di Osama Bin Laden, ricevendo ovviamente un netto rifiuto.
Tutto questo, mentre i generali invocano le truppe promesse perche` incapaci di garantire con gli attuali effettivi neppure la propria di sicurezza, figuriamoci quella dei civili.
Questa strategia politica se non porta risultati concreti, positivi per l`America e` pero perfetta, farcita com`e` di multiculturalismo, di politicamente corretto, di accondiscendenza verso le dittature, per otttenere il plauso delle elite` di sinistra liberals e comuniste europee.
Se a questo si aggiunge una politica pro abortista, (con il sovvenzionamento delle ong che sostengono l`uso dell`aborto come anticoncezionale nei paesi del terzo mondo), nonche` un tentativo di statalizzazione della sanita` all`interno di una generale politica di rafforzamento del ruolo dello stato nella societa` americana, si capisce come il premio nobel non sia una cosa alla fin fine cosi` sorprendente
Anzi, se si considera che a premiarlo e` stata una giuria il cui presidente era uno stretto collaboratore del kgb e la maggioranza dei membri sono socialdemocratici, ossia tutte persone che hanno sempre disprezzato se non odiato l`America e il suo way of life, il nobel e` quasi scontato.
Lo stesso risultato pero`, molto probabilmente, si sarebbe ottenuto anche se invece di spie del kgb e comunisti ci fossero stati vecchi fascisti e cattolici retrivi, anch`essi da sempre ostili all`America.
Neoconservatore

lunedì 5 ottobre 2009

Puo` il Pd sopravvivere senza Berlusconi?




Sabato pomeriggio si e` svolta a Roma una manifestazione per la liberta` di stampa in Italia che, secondo l`opposizione, sarebbe in grave pericolo. Successivamente, c`e` stato il solito balletto delle cifre sulle presenze reali alla manifestazione che, comunque, ha avuto successo.
Di conseguenza, si puo` considerare un successo che puo` servire a cementare momentaneamente un opposizione divisa e priva di un programma chiaro e definito; capace di trovare consenso e omogeneita` solamente in nome dell`antiberlusconismo.
Il Pd avrebbe dovuto essere il partito del rinnovamento italiano, della vera rottura con il mondo della prima repubblica e della guerra fredda.
Una compagine politica in cui confluivano gli uomini e quindi la storia e la cultura della vecchia sinistra democristiana e del partito comunista, con lo scopo di dar vita ad una sinistra moderna ed europea.
In realta`, questo partito moderno, europeo, post comunista finora non ha mai visto la luce.
I motivi possono essere molti ma, dal mio punto di vista, due sono quelli predominanti: la mancanza di una coraggiosa e anche dolorosa analisi del proprio passato storico, un`interpretazione giacobina della lotta politica.
Con la fine della guerra fredda, in tutti i paesi dell`Europa, seppur con modalita` diverse, i partiti comunisti hanno fatto i conti con la loro storia, hanno affrontato e discusso del loro legame con il totalitarismo sovietico, della loro connivenza con un regime oppressivo e liberticida.
Questo pur provocando sul breve periodo scissioni e perdita di consenso, ha permesso a molti di loro di ridefinirsi come partiti di sinistra realmente psot comunisti.
In Italia, la sinistra comunista, paradossalmente, proprio con la sconfitta del comunismo ha avuto finalmente la possibilita` di andare al potere a livello nazionale.
E` stato sufficente un “maquillage” simbolico e dialettico e, sull`onda lunga di “mani pulite”, la sinistra comunista divenne il “nuovo” divenne automaticamente un moderno partito post guerra fredda.
Quella congiuntura storica ha fatto si che la sinistra italiana, non solo abbia evitato accuratamente di analizzare il proprio passato, i propri errori ed orrori ma abbia finito per esaltare il proprio percorso storico.
In questo modo pero`, i vari partiti post comunisti, non hanno mai avuto una reale credibilita` soprattutto dal momento in cui hanno deciso di ergersi a censori del vizio e a protettori della pubblica Virtu`.
Obbiettivi, secondo loro perseguibili, esclusivamente, attraverso l`eliminazione politica dell`avversario responsabile della degenerazione sociale e civile: Berlusconi.
I recenti comportamenti del premier sono oggettivamente alquanto discutibili, pero`, la sua demonizzazione e` un processo che la sinistra ha iniziato nel lontano 1994.
Fin dalla meta degli anni novanta la sinistra, soprattutto quella cosiddetta moderata, invece di criticare il premier per le scelte politiche sbagliate ha promosso una campagna di critica aprioristica su qualsiasi atteggiamento e politica promossa da Berlusconi.
Questo antiberlusconismo e` stato portato avanti con tale veemenza e sollecitudine, soprattutto dagli intellettuali, che e` diventato una sorta di “passaporto” senza il quale non si ha diritto ad entrare nella sinistra.
Tale atteggiamento pero` ha comportato, per motivi opposti, gravi conseguenze per la stessa sinistra.
Infatti, questa campagna moralistica e censoria non ha ottenuto consensi tra i moderati ma, nel contempo, ha “fondamentalizzato” la base elettorale del partito.
I moderati non hanno gradito una visione politica incentrata sulla demonizzazione dell`avversario e, allo stesso tempo, hanno considerato poco credibili soggetti politici che svolgono la funzione di censori morali pur non avendo mai rinnegato una politica di sostegno e di dipendenza economica e politica da una potenza totalitaria responsabile di milioni di morti.
Gli elettori di sinistra, invece, hanno condiviso fortemente l`interpretazione dei loro leader e dei loro giornali, secondo cui l`illegalita` diffusa, l`immoralita`, la mancata coesione sociale sono estranei alla loro parte politica , e sono esclusivamente il frutto dell`esistenza di Silvio Berlusconi che, attraverso il suo immenso potere priva gli italiani della capacita` di ragionare, ossia di votare sinistra.
Con quindici anni di questa politica la sinistra moderata e` diventata vittima di se stessa.Come ha dimostrato la fallimentare esperienza veltroniana, infatti, la base non accetta assolutamente una rottura neppure parziale con l`antiberlusconismo, ritenuto non sufficente ma necessario e imprescindibile.
Oltretutto, proprio nel momento in cui con Veltroni cercava timidamente di abbandonare l`antiberlusconismo, il Pd si alleava con Di Pietro, novello Saint Just, che faceva dell`antiberlusconismo l`essenza del suo programma .
La conseguenza di questa strategia contraddittoria e` stata una sonora sconfitta alle elezioni politiche, con il popolo di sinistra che ha premiato l`unico che portava avanti senza se e senza ma l`antiberlusconismo.
Cosi`, al Pd non e` rimasto che correre ai ripari, cercando di riappropriarsi del ruolo di partito inquisitore, purificatore dei vizi degli italiani.
Speriamo che nei prossimi anni gli intellettuali e i politici di sinistra capiscano che l`assioma persone intelligenti libere ed oneste votano inevitabilmente sinistra e tale solo per loro che credono ancora nella superiorita` morale ed intellettuale della sinistra.
Speriamo che capiscano che senza aver fatto i conti con il loro passato, e senza avere un comportamento coerente, non sono credibili come censori del vizio, risultano semplicemente ipocriti.
Speriamo che cio` succeda per il bene di questo paese, bisognoso di una sinistra moderna laica ed occidentale.



Neoconservatore

giovedì 1 ottobre 2009

Odifreddi la superiorita` biologica della sinistra e il revisionismo su Olocausto e stalinismo



Alcuni giorni fa, il professor Odifreddi ha rifiutato il premio "Giuseppe Peano" per il miglior libro di divulgazione scientifica.

Odifreddi ha giustificato orgogliosamente il suorifiuto,sostenendo che non accetta di essere iscritto nello stesso albo con una persona come Giorgio Israel oltranzista sionista e collaboratore del governo e del sito d'informazione online Informazione Corretta
I giornali di sinistra,nonostante dedichino, ininterottamente, editoriali e articoli sia al rischio che la nostra societa`si trasformi in una societa` intollerante nei confronti di chi non la pensa come noi, sia al rischio che il governo voglia imporre il pensiero unico, hanno completamente ignorato la questione.
Saputa la notizia sul Il Foglio, sono andato sul sito di Odifreddi e ho trovato alcune interessanti interpretazioni del professore. Ho scoperto che, da ignorante e cretino, (cristiano per Odifreddi significa cretino), ritenevo la matematica una materia scolastica e una scienza, invece e` l`unica religione possibile.
In realta,` pero`, cio` che mi ha veramente colpito e` il revisionismo storico che Odifreddi attua nei confronti del nazismo e delllo stalinismo nonche` l`uso alquanto discutibile di teorie poliche e filosofiche per dimostrare la superiorita` strutturale e morale del comunismo sul capitalismo.

A proposito di democrazia e dittatura (tratto da Capitalismo e comunismo, da che parte sta` la scienza) scrive:

"Esistono naturalmente diversi modi di elezione di un parlamento, di cui il piu` diffuso e` la scelta a maggioranza fra diverse alternative.Nel 1785 il Marchese di Condorcet scopri` che questo sistema e` paradossale{...]Nel 1951 Kenneth Arrow dimostro` un teorema secondo cui esiste oltanto un sistema di votazioni che soddisfi le seguenti proprieta`:
liberta` individuale ( i votanti possono votare per i candidati che preferiscono);
dipendenza dal voto( il risultato delle votazioni e` determinato solo dai voti espressi):
monotonicita`(se un candidato vince prendendo un certo numero di voti, continua a vincere se ne prende di piu`).
Per quanto cio` possa essere sorprendente,questo solo sistema e` la dittatura."
Odifreddi termina la usa dissertazione sostenendo che poiche` questo teorema(non teoria ma, teorema) si applica a qualsiasi tipo di votazione, esso getta un`ombra sinistra sui sistemi politici "sedicenti democratici"

Leggendo questa dimostrazione logica sulla superiorita` della dittatura rispetto alla democrazia, potrebbero venire alcuni dubbi sul concetto di democraticita` che ha il prof.Odifreddi.
Dubbi che egli stesso, consente di diradare attraverso la virtuale intervista ad Hitler "sanguinario vegetariano" che avviene "mentre sessant'anni dopo, nel mondo si sta organizzando un Quarto Reich che va dagli Stati Uniti al Mediterraneo".


Iniziamo con Stalin, padre buono della Patria e vittima delle macchinazioni propagandistiche dell`occidente.

"Non crede che ci siano motivazioni oggettive, oltre alla sconfitta? Stalin la guerra l'ha vinta, eppure anche il suo nome è diventato sinonimo del male.

Milioni di persone non l'hanno pensata così, su Stalin, prima e dopo la guerra: quanti russi hanno pianto, quando è morto? Temo che lei non sappia molto nè dello stalinismo, nè del nazismo, a parte ciò che le ammanniscono i Ministeri della Propaganda, del suo paese e di quello che lo comanda".

Proseguiamo con il revisionismo storico sull`olocausto che, in fin dei conti, non ha impedito a milioni di ebrei di diffondersi nel mondo e ha insegnato agli ebrei come si devono trattare le minoranze:

"Non vorrà negare, però, che il nazismo si è macchiato di crimini contro l'umanità mai visti prima.

Ah, sì? E quali?

Anzitutto, lo sterminio di sei milioni di ebrei.

Non dica cretinate. Il mio modello per la soluzione del problema ebraico è stato il modo in cui gli Stati Uniti avevano risolto l'analogo problema indiano: un genocidio sistematico e scientifico dei diciotto milioni di nativi che vivevano nell'America del Nord. Quanti indiani rimangono negli Stati Uniti, oggi? Qualche centinaio, mantenuti in riserve come i bisonti. E quanti ebrei rimangono invece, al mondo? Milioni, e hanno addirittura uno stato tutto per loro: il quale, tra l'altro, sta mostrando di aver imparato la nostra lezione sul come trattare le minoranze etniche".


Non poteva ovviamente mancare la chiesa cattolica fonte d`ispirazione per il nazismo:

"La Chiesa non la pensa certo così!

Ma se, da quando Rolf Hochhuth ha rotto l'incantesimo con Il vicario nel 1963, non si fa che parlare del silenzio di Pio XII nei confronti di quello che voi chiamate Olocausto! E poi, lei non ha certo letto il mio Mein Kampf, che immagino non sia facile da trovare nelle vostre librerie: se l'avesse fatto, ricorderebbe però che il progetto per il trionfo del nazismo era modellato sulla tenace adesione ai dogmi e sulla fanatica intolleranza che hanno caratterizzato il passato della Chiesa cattolica".

Finiamo infine con l`America, peggiore dei nazisti durante la II Guerra Mondiale e ora fautrice di un Quarto Reich appoggiata dai "nuovi Goebbels come Zeffirelli,Spielberg e Berlusconi".

"In ogni caso, basterebbe a condannarvi il disprezzo per la vita umana di civili innocenti che avete dimostrato durante la guerra.

Questa la vada a raccontare agli abitanti di Amburgo e di Dresda, sui quali avete riversato le "tempeste di fuoco'' che ne hanno ucciso un milione. O a quelli di Hiroshima e Nagasaki, trecentomila dei quali sono stati inceneriti da due bombe atomiche: nessuna propaganda può cancellare il fatto che i "cattivi'' nazisti non hanno costruito queste armi di distruzione di massa, mentre i "buoni'' Stati Uniti le hanno non solo costruite, ma usate!

Di questo passo, arriverà a dire che gli Stati Uniti furono anche un paese nazista!

Gli Stati Uniti non possono aver seguito il nazismo, perchè l'hanno preceduto e ispirato. In fondo, volevamo entrambi una cosa sola: come cantavano le mie SS, Morgen die ganze Welt. Purtroppo il mondo era quasi tutto nelle mani delle potenze coloniali, e bisognava toglierglielo con la forza. Il "male'' di cui ci hanno accusati era tutto qui: voler fare a loro ciò che essi avevano fatto ad altri. Noi abbiamo fallito, ma gli Stati Uniti stanno portando a termine quello che era il nostro vero progetto: il dominio globale (militare, politico ed economico) del pianeta.

E' questa, dunque, l'eredità del nazismo?

L'ha già dichiarato Otto Dietrich zur Linde, il giorno prima della sua esecuzione, nell'intervista rilasciata all'argentino Borges, poi pubblicata col titolo Deutsches Requiem: il nazismo era un'ideologia così ben congegnata, che l'unico modo per sconfiggerla era di abbracciarla. Noi volevamo che la violenza dominasse il mondo, e il nostro scopo è stato pienamente raggiunto. Non abbiamo vissuto e non siamo morti invano".

Voglio finire questa breve esposizione del pensiero di Odifreddi ritornando al suo articolo su comunismo e capitalismo, per evidenziare la superiorita` biologica dei marxisti rispetto alle altre persone:

"Le ricerche di Roger Sperry sulla struttura cerebrale,per le quali egli ha ottenuto il premio Nobel per la medicina nel 1981, hanno mostrato che le attivita` dei due emisferi sono complementari e differenziate:l`emisfero sinistro e` preposto al pensiero astratto e alle attivita` di comunicazione, di scrittura e di ccalcolo; quello destro e` muto, e preposto alle attivita` percettive e di riconoscimento.

La lateralizzazione del cervello e` dunque coinvolta nela determinazione del comportamento a livello neuronale, in modo taleda riflettere le tendenze politiche: gli individuidi sinistra saranno piu` razionali e scientifici,quelli di destra piu` istintivi ed artistici.Se la ragione e` la qualita` che distingue l`uomo dagli animali, si puo` pensare che sistemi di organizzazione della societa` basati su di essa( il marxismo) siano piu` in sintonia con lo sviluppo biologico di quelli basati invece sull`istinto(il capitalismo)".

Voglio solo concludere, sottolineando che una simile persona e` stata insignita della medaglia all`Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Neoconservatore