sabato 19 settembre 2009

I pregiudizi italiani, la fede e il consumismo americano



Alcuni mesi in America sono pochi, molto pochi, soprattutto se si ama quel paese.
Sono pero` sufficenti per smentire alcuni dei tipici luoghi comuni italoeuropei, a proposito degli stati Uniti e dei suoi cittadini.
Il piu` famoso e` forse, quello sull`America patria del consumismo, del consumo senza limiti, espressionii di una societa` vuota dell`apparire fine a se stesso a cui invece farebbe da contraltare una maggiore oculatezza, e una maggiore ricchezza valoriale europea.
Indubbiamente, gli Stati Uniti sono la patria del consumismo, dei comfort, del benessere materiale ed in alcuni casi in questi campi si arriva a degli eccessi.
Mi chiedo, pero`, cosa ci sia concettualmente e praticamente di negativo nell`avere la macchina con tutti i comfort, o la casa superaccessoriata che permette di fare le stesse cose con meno fatica, piu` accuratamente ed in meno tempo.
Mi chiedo, cosa ci sia di negativo nel dare la possibilita` anche alle fasce economicamente piu` deboli, la possibilita` di avere alcuni benefici e comfort attraverso l`acquisto di prodotti tcnologicamente avanzati a prezzi decisamente inferiori rispetto a quelli italiani.
Penso che su questa critica alla societa` americana pesino tre importanti fattori.
Il primo e`la natura della borghesia italiana.
Una borghesia,per la maggior parte costituita da famiglie nobili riciclatesi borghesi, e da famiglie che vivono su rendite di posizioni garantitegli dalla connivenza con lo stato.
Il secondo fattore e` l`influenza predominante delle teorie marxiste nella formazione degli intellettuali(giornalisti o scrittori che siano), nonche` di molti coloro che appartengono alla borghesia italiana.
La combinazione di questi due fattori(origini della borghesia e concezioni marxiste) porta molti opinion makers a dimostrare una particolare attitudine verso i poveri.
I poveri, sono persone virtuose, vittime della societa`, bisognose di tutela, (non di aiuto di tutela) finche` restano tali ma diventano degli arrivisti, privi di scrupoli, privi di virtu` non appena escono dalla "classe proletaria", e godono sebbene in minima parte degli stessi benefici e comfort tipici dei borghesi e degli intellettuali.
L`ultimo fattore e` invece costituito dalla posizione della chiesa cattolica.
La chiesa cattolica, generalmente e prescindendo dai comportamenti reali di molti papi e cardinali e vescovi nei diversi periodi storici, ha sempre sostenuto dottrinalmente l`esaltazione della poverta` del sacrificio, fino ad arrivare a posizioni quasi pauperiste. Considerando che l`Italia e` ovviamente un paese cattolico, o quantomeno di cultura cattolica, questa concezione religiosa ha ovviamente avuto dei riflessi.
Qualcuno potrebbe obbiettare che cio` che viene messo sotto accusa, non e` la produzione di beni in se e il fatto che siano disponibili,quanto il loro sfrenato consumo.
In effetti gli americani, consumano tanto di tutto, ma bisogna chiederci anche perche`.
Vi e` un motivo filosofico, ed uno economico. Il motivo filosofico e che un americano generalmente e` individualista e ritiene di essere in grado da solo di decidere come utilizzare i suoi soldi e di stabilire cosa puo` o deve comprare senza che qualcun altro(una qualsiasi istituzione umana governativa o non) lo decida per lui.L`americano, inoltre fa della vita comoda e confortevole uno stile di vita.
Il motivo economico e` semplice: i beni sono di alto livello tecnologico e hanno prezzi relativamente bassi, tendenzialmente 1/3 di quelli italiani.
L`unica obiezione plausibile e` quella per cui il consumismo trasforma i beni in idoli, ed inaridisce gli animi umani.
In realta` tutta la societa` conservatrice americana smentisce questa tesi.Il fatto di avere il SUV con il cambio automatico , la casa con tutti gli eletrrodomestici e l`aria condizionata accesa 24 ore su 24, certo non li allontana dalla religione e da Dio.
Sicuramente non li porta ad essere meno cristiani, o li rende meno convinti nella loro battaglia contro l`aborto o l`eutanasia.O ancora, certamente non li rende meno interessati al destino della loro comunita`, o li allontana dal fare beneficenza e d aiutare gli altri.
Non e` un caso che i conservatori americani,siano i credenti del mondo occidentale maggiormente sono orgogliosi della loro fede
Nel contempo pero` il rischio d`idolatrare i beni c`e` e reale ma viene corso dai membri dell`altra America. L`America che spopola da noi, quella moderna e civile l`America liberals e radicals di cui Obama e` la massima espressione. Un`America che rinnega le proprie origini, i valori giudaico cristiani, che considera discriminatorio giurare sulla Bibbia, l`America dei senza Dio, l`America che manifesta per la salvezza di un ghiacciaio sulle Ande ma e` favorevole all`aborto a nascita parziale.
L`America dei fondamentalisti multiculturalisti politicamente corretti,che guarda alla societa` europea secolarizzata come ad un modello.
D`altra parte come disse il grande teologo luterano Karl Barth quando il cielo si svuota di Dio la terra si riempie di idoli.

Neoconservatore

2 commenti:

  1. Condivido in toto la concezione da te esposta.
    E condivido anche l'analisi politica.
    Aggiungerei che da noi l'esaltazione della povertà ha sintonizzato sullla medesima frequenza cattolicesimo e comunismo che istigando alla povertà sono stati abili a realizzare un livellamento verso il basso delle società.
    Un livellamento verso il basso che ha permesso alle elites dominanti di raggiungere un duplice obiettiìvo.
    Insegnare ai cittadini e ai fedeli a stringere la corda e a diventare virtuosi nella sofferenza.
    Arricchirsi capitalizzando i sacrifici di tanti fedeli devoti e di tanti militanti fedeli.
    (In questa divisione non ho incluso il nazi-fascismo che, sebbene a livello teorico abbia puntato su concezioni analoghe a quelle esposte, alla fine ha avuto un'estrazione più borghese e quindi in base ai parametri analizzati in questa riflessione è completamente estraneo alle altre due chiese, quella rossa e quella cattolica).
    Tuttavia il capitalismo alla fine è l'unico modello che ha permesso anche ai lavoratori di esser proprietari di una casa di andare in vacanza e di dare sostentamento istruzione e un futuro migliore ai propri figli.
    Infine cito Koyeve il quale ha affermato che il capitalismo si è avvicinato più del socialismo alla realizzazione della società senza classe.
    Questo avvenne alla fine della seconda guerra mondiale quando quasi tutti erano middle class.
    Ma questa volta si tratta di un livellamento verso l'alto.

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  2. "Istigando alla povertà" ahahahahahah
    Forse la chiesa ma Marx non credo proprio

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