lunedì 4 maggio 2009

Le veline e l'ipocrisia

In questi ultimi giorni, dopo rare apparizioni, la moglie del premier Veronica Lario ha conquistato le prime pagine di tutti i giornali con dichiarazioni sull'etica il matrimonio, il modello di società italiana e le veline vergognosamente candidate dal marito.
Oggi sulla stampa in proposito vi sono altre dichiarazioni particolarmente interessanti.Sul Tirreno vi è un editoriale in cui si afferma che le veline in Parlamneto sono una questione di moralità nazionale.
Sul Corriere della Sera Veronica Lario afferma "che futuro ha un paese che cerca soldi facili in tv?"
Queste affermazioni mi hanno indotto ad alcune riflessioni.
Questo è uno dei paesi con minore ascesa sociale del mondo occidentale, ben il 44 % dei figli continuano ad appartenere alla stessa classe sociale dei padri.In un simile paese dove, da sempre, senza raccomandazioni, è pressochè impossibile salire la scala sociale, in una nazione dove il mercato e l'iniziativa individuale privata sono socialmente culturalmente e legalmente osteggiate è naturale che i giovani cerchino nel calcio e nello spettacolo un modo per emergere.
Inoltre, è divertente che sia la signora Lario ex attrice che grazie allo spettacolo è divenuta moglie dell'allora industriale e oggi premier Berlusconi a criticare lo show bussiness.
Ma ciò che è veramente comico è vedere che la sinistra, senza ritegno, critica le veline.
Le veline, le riviste scandalistiche che assomigliano sempre di più a riviste porno-soft, gli spogliarelli in tv e sui palchi del concerto sono i "migliori" frutti del 68, insieme all'impoverimento del livello scolastico.
Il 68 presentò il sesso ostentato e senza vincoli come una conquista sociale, come espressione di libertà, presentò il tradimento e le avventure di pur sesso senza legami come una conquista sociale. Prima del 68 la visione di un corpo nudo femminile era un qualcosa che riguardava la sfera personale della donna e del marito o fidanzato, con il 68 è diventato un oggetto di pubblica visione.
Oltretutto,dopo circa un secolo la sinistra in quegli anni è riuscita a togliere Dio dalla società e quindi a togliervi la morale. Quindi la sinistra dovrebbe solo festeggiare, questa vittoria.
Con queste mie affermazioni non voglio sostenere che aver fatto la velina dovrebbe essere considerato un requisito per fare la parlamentare o addirittura, eventualmente, il ministro però sicuramente una velina ministro non sarebbe la cosa più scandalosa vista in questo paese.
In Italia durante il governo Prodi, Oliviero Diliberto,che ha sempre difeso i peggiori sterminii commessi nel novecento, che ha sempre legittimato e giustificato la presenza dei gulag, che ha sempre sostenuto organizzazioni terroristiche come Hamas e Hezbollah, è stato addirittura ministro della Giustizia ed è professore universitario in attività.
In questo paese un filosofo, come Gianni Vattimo, antisemita, difensore dei campi di concentramento di Cuba e dei soliti gruppi terroristici è sempre candidato alle Europee quando con i Ds, quando con il PdCI, quando con l'IdV.
Potrei continuare, con queste persone di grandissima cultura ma privi di una qualsiasi forma di morale e sostenitori di dittature e totalitarismi sanguinari con milioni di morti da loro legittimati.Bene a costoro preferirò sempre un'ex velina che attraverso lo show bussiness è riuscita a salire la scala sociale.Sebbene, ovviamente, vorrei un paese in cui fossero altri i modelli vincenti.

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