venerdì 6 novembre 2009

Berlusconi e una visione distorta degli interessi italiani


Ieri il ministro degli esteri polacco ha ricordato come per i paesi dell`Est sarebbe alquanto inopportuno avere D`Alema, un uomo con un passato comunista mai messo in discussione, come ministro degli esteri dell`Unione Europea.
Il problema, infatti, non e` tanto il passato di D`Alema, quanto il fatto che egli non abbia mai messo in discussione il suo passato ed anzi lo utilizzi ancora per ottenere consensi.
I paesi dell`est hanno vissuto il comunismo, quindi alle favole sulla bonta` di tale idea e della sua applicazione, non possono credere.A causa del comunismo,sono vissuti nel terrore nella poverta` nella disperazione per 50 anni.A causa del comunismo, larga parte di quei paesi sono dovuti diventare paesi d`emigrazione di massa.
Ora,proprio nei giorni del ventennale caduta del Muro, il simbolo suprema dell`oppressione comunista, c`e il rischio che un (ex?!) comunista diventi ministro degli esteri.Una bella beffa.
La giustificazione berlusconiana che D`Alema e` italiano e quindi farebbe gli interessi dell`Italia, apparentemente ha un senso ma in realta` non giustifica una tale scelta.
Al di la` del pasato comunista, infatti, D`Alema ha dimostrato una spiccata tendenza filoislamica che rischia di spostare ancora di piu` su posizioni pericolose un Europa gia` prona nei confronti dell`islamismo.
D`Alema e` l`uomo che ha ostentato orgogliosamente le sue simpatie per un`organizzazione nazislamica(e` sufficiente vedere i video e le immagini su gooogle,a tal proposito, )che nega l`Olocausto e vieta un libro come i Diari di Anna Frank perche` frutto dell`immaginazione sionista.
D`Alema e` l`uomo che ha difeso un`organizzazione terroristica(Hamas) che insegna ai bambini la matematica, con problemi in cui al posto di mele o pere si parla di ebrei uccisi.
Ora Berlusconi ritiene che una politica estera inspirata a questi principi sia un bene per l`Italia?
Gli unici interessi italiani che D`Alema puo` tutelare sono quelli delle imprese, delle grandi imprese italiane.Se e` cosi` pero`e` l`ennesima dimostrazione che Berlusconi e` ben lontano dall`essere un leader conservatore,nel senso anglosassone del termine; e` la dimostrazione che Berlusconi sottovaluta l`importanza dei valori e della sua diffusione e opera esclusivamente sulla base di una visione economica della storia.

Neoconservatore

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