Articolo tratto da Societa` Aperta
Questo video e` la testimonianza di un`attivita` teatrale molto particolare. Questo corso teatrale, infatti, si svolge a Sderot, l`unica citta` di un paese democratico quotidianamente bombardata ed ha funzione terapeutica per i bambini e gli adolescenti.
Sui media italiani vi e` una periodica copertura di cio` che avviene a Gaza,mentre non vi e` quasi traccia di cio` che succede a Sderot che si trova a pochi chilometri dalla Striscia.
Sderot, per i nostri media, sembra una citta` fantasma, insignificante,mentre e` la dimostrazione che le persone normali,possono essere i primi portatori di speranza e i primi baluardi nella lotta contro il fanatismo nichilista islamista.
Sderot ha una popolazione di circa 24000 abitanti, con una percentuale di giovani molto alta: oltre il 35% della popolazione ha, infatti, meno di 19 anni.
Di questi quasi tutti(circa il 90% facendo una media tra vari studi sul tema) soffrono di disordini emotivi post traumatici, dovuti al continuo stato di guerra in cui si trovano.
I sisntomi piu` ricorrenti tra questi bambini che vivono in questa continua condizione di ansia sono: difficolta` a dormire, incubi, sviluppo di regressioni comportamentali come il voler dormire sempre con la mamma o il bagnare il letto,paura ad uscire di casa.D`altra parte e` impossibile non avere sintomi di stress, quando piu` volte al giorno si hanno solo quindici secondi per cercare di raggiungere il rifugio, dal momento in cui la sirena avvisa che un razzo sta`arrivando.
Inizialmente,per i bambini puo` essere perfino un gioco ma, quando in meno di quattro anni(nel 2005 Israele si ritiro` da Gaza) tale evento si verifica per oltre 7000 volte, proprio loro diventano la fascia piu` colpita da disturbi alla sfera emotiva.
Questo stress post traumatico continuo comporta inevitabilmente anche difficolta` relazionali, perdita di fiducia in se stessi, eccessiva timidezza.
Per questo la comunita` di Sderot ha sviluppato un programma teatrale sostenuto da esperti psicologi che permette ai bambini e agli adolescent di rappresentare in teatro le loro esperienze di vita e quelle dela comunita`.In questo modo riacquistano fiducia,cementano le relazioni personali,esorcizzano le paure quotidiane.
Sderot, e` veramente un “fenomeno” che andrebbe studiato, perche` e` la dimostrazione della forza insita nell` amore per la vita.Nonostante il bombardamento continuo, infatti, le persone non diminuiscono e la citta` ha oltre il 50% di popolazione sotto I 30 anni. Queste persone non perdono la speranza, non rinunciano a vivere la vita e non perdono l`umanita`.Infatti, non distruggono moralmente ed eticamente bambini istillandogli un`odio metafisico verso chi lancia i missili ma cercano di recuperarli, di fargli vivere una vita il piu` possible normale, facendogli superare i traumi con l`attivita` scolastica.
L`esistenza di Sderot e`ancora piu` straordinaria se si pensa che solo a un km di distanza c`e` la Striscia di Gaza.
A Gaza,sotto il potere di hamas ai bambini invece d`insegnare ad amare la vita a costruirsi un futuro s`insegna, tramite libri e cartoni animati, che e` glorioso e giusto farsi saltare in aria uccidendo il maggior numero possible di innocenti.
A scuola, dove si dovrebbero formare le persone, s`insegna che coloro che vivono a solo un km di distanza non hanno il diritto all`esistenza perche` sono malvagi nella loro essenza e pertanto possono solo essere uccisi.
Mentre a Sderot i cittadini vivono dignitosamente a Gaza regna la poverta` la corruzione, la mancanza di liberta`.
Il perche` di questa differenza tra le due citta` e` dal mio punto di vista una sola.
A Gaza c`e` una societa` chiusa basata sul terrore e sull`odio, dove alle persone viene instillato un valore che va contro la natura dell`uomo qual`e` l`amore per la morte.
A Sderot c`e` una societa` aperta basata sull`amore per la vita, la tutela dei deboli, l`impegno a dare un futuro ai propri figli.
Neoconservatore
E questo è ancora più grave, ammesso che si possa stilare una simile classifica, visto che da Gaza gli israeliani se ne sono andati (rimettendoci tutto quel che hanno regalato ai palestinesi: sinagoghe, serre, edifici civili, ecc.).
RispondiEliminaI media, i politici, ecc. lo ignorano (secondo me volutamente) perché preferiscono continuare a riempirsi la bocca con quelle parole/frasi fatte ormai svuotate di ogni significato proprio da questi fatti, oltre che da tanti altri precedenti: "Israele occupa", "la pace si fa con i nemici", "Israele pratica l'apartheid", "La responsabilità è al 50%", "I palestinesi sono deboli" "tocca al più forte fare il primo passo", ecc. ecc. Non pensando che questa situazione si potrebbe moltiplicare per 1000, colpendo città più grandi e popolose come Tel Aviv, Natania, ecc. qualora gli israeliani abbandonassero anche quelle piccole porzioni di territorio di Giudea e Samaria ("Cisgiordania") non ancora sotto il diretto controllo dell'AP (o di Hamas), fino alla totale distruzione dell'intero Stato.
Grazie per averlo messo, se non ti dispiace te lo copierò presto.
Sei stato alla presentazione del libro di Meotti la scorsa settimana?
Figurati, ti ringrazio io per aver deciso di riproporlo.
RispondiEliminaSi ero alla presentazione.Veramente un libro pieno d`umanita` che dimostra la forza straordinaria di quelle persone che sono vittime di una furia ceca e assassina, che non ha nessuna giustificazione se non nell`odio aprioristico contro gli ebrei.
Le giustificazioni che vengono portate sono tipiche di una concezione marxiana della societa`: si pensa che tutto nasce dall`economia.
Hamas and co invece se ne fregano di tutto,loro ammazzerebbero gli ebrei anche se avessero il 99.9% dIsraele, perche` ogni ebreo nato deve essere ucciso
Non fare il modesto.
RispondiEliminaHai fatto anche un bellissimo discorso nel corso della presentazione.
Tornando al post devo dire che le vicende di Sderot sono sempre toccanti.
Ho letto molte cose su quel luogo martoriato.
La maggior parte del materiale, anzi praticamente tutto il materiale che ho visto e letto, non è un caso, l'ho trovato sui blog grazie ai vari bloggers.
Per queto motivo credo sempre di più nell'importanza di questo veicolo di trasmissione di informazioni.